Uno spiraglio sul mondo
Il viaggio per Astolphe de Custine era “un modo amabile di passare la vita” e forse una vera e propria vocazione da coltivare con rispetto.
La sua iniziazione al viaggiare avviene tra il 1811 e il 1814 quando il giovane Astolphe conosce l’Europa al seguito di sua madre scortata dall’amante di turno che lei presenta a tutti come medico e psichiatra del figlio. Visiterà la valle del Reno, la Svizzera e l’Italia.
Questa, dirà, sarà la sua unica educazione, il suo “spiraglio sul mondo”. Qui troverà il suo stile a cui resterà fedele fino al suo viaggio in Russia del 1839: lettere immaginarie agli amici a lungo meditate a partire dagli appunti di viaggio, una tecnica innovativa che gli consentirà tanto il reportage che la digressione filosofica.
Un modo di scrivere originale e nuovo che oltrepassa i confini culturali e capta all’istante l’inafferrabile. Un libro, già a suo tempo scomodo, pubblicato nel 1843 e poi subito dopo tolto dalla circolazione in tutto l’impero per volontà dello zar Nicola I.
(MC)
Astolphe de Custine, Lettere dalla Russia, La Russia nel 1839, traduzione di Paola Messori, Biblioteca Adelphi, Adelphi 2015.