Roberto Pazzi ci ha regalato una poesia
Con un gesto di amicizia che ci onora, Roberto Pazzi dona a Priamo la sua più recente poesia.
Verso il Nulla
Bello voler solo esistere,
famiglia, moglie e figlio di me stesso,
signore del mio tempo in rotta,
ma ancora in quota alla terra.
Al computer la mano disimpara a scrivere,
un ascetico esercizio è il suo,
da tanto non scrive più lettere d’amore,
brucia quel che le rimane della voglia,
risparmia penne, guanti, vestiti,
le scarpe per le camminate
che aspettano in riva al mare,
sa che i vecchi costumi da bagno basteranno,
come i viaggi, gli inverni, ormai tutti visibili,
perché vedo oltre, più in là,
centellino l’anima per non sprecarla
e lasciare la casa e la città vuote,
prima di partire
e restituire le chiavi del mistero.
Poi non so dove abiterò,
ma se ritornerò,
nessuno mi riconoscerà
nemmeno questa volta.
(Ferrara, 6 dicembre 2012)
Roberto Pazzi, romanziere tradotto in ventisei lingue ha esordito in poesia con una silloge apparsa sulla rivista Arte e poesia nel 1970, con prefazione di Vittorio Sereni.
Ha pubblicato sette raccolte di versi: L’esperienza anteriore (I dispari, 1973), Versi occidentali (Rebellato 1976), Il re, le parole (Lacaita, 1980), Calma di vento (Garzanti, premio internazionale E. Montale 1987, tradotto in francese nelle Editions de la Différence), Il filo delle bugie (Corbo, 1994), La gravità dei corpi (Palomar, 1998, tradotto in tedesco da Tropen e in turco da Estetik Us, premio Frascati, premio Calliope, premio Marineo) e Talismani (Marietti 2003). Il prossimo anno è prevista l’uscita dell’ottava: Felicità di perdersi (Barbera, 2013).