Dentro una encañada
Ripresa la via del fiume non poté esimersi dall’ammirare l’esplosione mozzafiato di jacaranda, cinnamomo e cibozio. L’acqua, in quel tratto, era lucida e rifletteva con generosità gli alberi e le foglie che vi si specchiavano.
“Alle 10 circa ant. entrammo in una encañada — una gola — chiamata Meñique. È questo un punto dove il fiume squarcia la catena dei colli che formano da una parte e dall’altra alte pareti a picco. Il fiume entra con violenza nello stretto canale, reso pericoloso da grosse pietre che spuntano dall’acqua nel mezzo, all’entrata e all’uscita dell’encañada. Con tutto ciò il passaggio del Meñique non sarebbe pericoloso, se il canale fosse rettilineo: invece presenta la forma di una Z, e se gli uomini non fossero pratici, sarebbe facilissimo sbattere contro le pareti laterali, o le pietre del mezzo, nel qual caso si capovolgerebbe il callapo o la balsa, come era successo a una di queste, pochi giorni prima, nel recarsi al Miguilla.”