Ogni esistenza è degna di attenzione
Una settimana fa sono scesa nelle Marche in occasione di “Macerata Racconta”. Bella manifestazione, per due motivi: un po’ per l’argomento – i libri e le “distanze”, geografiche, sociali, culturali, trattate nel corso di vari interventi -, un po’ perché ho avuto modo di incontrare persone con le quali sono in contatto da anni, ma che non ho occasione di frequentare spesso. Fra di loro c’è Orlando Micucci, editore di Gwynplaine Edizioni, una persona assolutamente squisita, così come squisito è il nome che ha scelto per la sua casa editrice, mutuato dal romanzo L’uomo che ride di Victor Hugo (che vi consiglio, perché è proprio bello). L’ultimo giorno di “Macerata Racconta”, prima di salutarci, Orlando mi ha regalato un libro Gwynplaine, che ho subito iniziato a leggere durante il viaggio in treno per Verona. Si intitola Asthmes: è un libriccino composto da dieci brevi racconti, a mio avviso un piccolo gioiello, con in copertina una ragazza di cui s’intravedono solo i luminosi occhi verdi, visto che il resto del volto è coperto da una sciarpa e un cappello. L’immagine richiama un po’ i contenuti del testo, poiché i racconti parlano di gente comune che osserva.
Cosa? Persone che osservano altre persone, ma non si sa bene con che sguardo, se realmente interessato o svogliato. Asthmes parla di quotidianità, come dicevo di gente normale, senza nessun tratto particolare. Eppure, nel nostro piccolo, siamo tutti un po’ speciali, perché tutti soffriamo o ci preoccupiamo per qualcosa, tutti abbiamo i nostri segreti inconfessabili, le nostre paure, frustrazioni, rimpianti. Ed ecco che quest’autrice, Sophie Maurer, classe 1976, mette tutto nero su bianco, dipingendo i ritratti di dieci personaggi sull’orlo di un precipizio, pronti a cadere o fare un passo indietro, verso la salvezza.
Il francese “asthme” si traduce in italiano “asma”, e, come la maggior parte di voi sa, stiamo parlando di una malattia del sistema respiratorio. “Respirare male”: è quella sensazione che ci prende quando sentiamo che la nostra vita ci sta sfuggendo di mano, quando non siamo più padroni delle nostre azioni e non sappiamo bene dove andare o cosa fare. È il panico che assale i protagonisti di Asthmes, in cui non solo vengono presentati questi casi umani, ma il lettore è pure spinto a una riflessione più profonda e messo nelle condizioni di chiedersi quante volte ha finto indifferenza nei confronti di un estraneo, proprio perché tale: in realtà, ogni esistenza è degna di attenzione, ciascuno ha qualcosa da raccontare e chiunque, in un momento di disperazione o bisogno, deve venire ascoltato, anche quando la sua vita non coincide con la nostra.
Asthmes non è solo da leggere ma anche da avere in libreria: da leggere, per l’ottima qualità formale del volumetto, un libro scritto molto bene e di facile lettura – nonostante la profondità del tema centrale; da avere, perché si tratta di un prodotto molto piacevole da maneggiare e sfogliare, ben impaginato e curato nei dettagli, nonostante una veste grafica lineare e semplice che, in definitiva, costituisce il punto forte delle collane Gwynplaine.
(di Elena Spadiliero, traduzione di Laura Emilia Barchiesi)