Maya del Deserto
[Talya Dunleavy è una stupenda signora di 67 anni, nata e cresciuta nel deserto di Israele, fra scorpioni e serpenti; è un’artista giramondo e poliglotta, con un passato e un presente ricchi di storie incredibili; tornata sui banchi di scuola, sta ottenendo il suo “bachelor” e si appresta ad affrontare un Master in Italiano e in Francese; le storie che scrive nel nostro “Italian Writing Workshop” sembrano appartenere al cosiddetto Realismo Magico, ma, ci tiene a precisarlo, sono tutte vere; come questa, straordinaria, dedicata alla persona che più l’ha influenzata nella sua vita]
– Emanuele Pettener
Maya del Deserto
di Talya Dunleavy
Di tutte le donne e gli uomini che ho incontrato nella mia vita, è stata Maya, la mia insegnante di natura per tre anni, durante la terza elementare, che mi ha lasciato l’impressione più profonda e duratura. Era una donna forte e indipendente che ha vissuto la sua vita come desiderava, non come ci si aspettava da lei. Ha influenzato notevolmente il modo in cui ho scelto di vivere la mia vita. Fin dal primo momento in cui l’ho incontrata sono rimasta colpita dalle sue qualità e ho aspirato ad esprimerle in me stessa. Ai miei occhi, Maya era la regina del deserto e di tutte le sue creature. Per comprendere appieno Maya, devo darti un’idea della vita nel nostro villaggio al momento dell’arrivo di Maya. Era l’inizio degli anni Sessanta, fra il ’60 e il ‘63. Il posto era un remoto villaggio nel profondo del deserto del Negev, in Israele. Vivevamo ai margini del cratere Ramon, chiamato anche cratere gigante. All’epoca non c’era nemmeno un albero o un giardino lì. Il terreno era accidentato ma mozzafiato. Fino ad oggi è il posto più bello del mondo per me. Il cratere profondo aveva strati di sabbia azzurra e rosa sulle pareti. C’erano migliaia di scorpioni, centinaia di serpenti, diverse grandi lucertole e alcune capre di montagna iperattive.