Una tenera compassione
Quando arrivo alla mattina, proprio davanti alla porta, mi ritrovo a pensare: “suono il campanello o uso le chiavi? In fin dei conti è casa loro.”.
Poi tiro fuori le chiavi con un gesto meccanico, apro, salgo le scale, entro in appartamento.
Prima della cucina, ci sono sei porte: quattro camere e due bagni.
Dietro ogni porta, dentro ogni camera, una storia.
Ogni storia, una giovane donna.
Ogni giovane donna, ha la possibilità di chiudere la porta e provare ad abitare la propria esistenza, dopo aver convissuto con obblighi e costrizioni decise da altri.
Questo conduce alla libertà, alla solitudine, alla novità di entrambe queste forme astratte, e alla potenzialità di trasformarle in scelte concrete.
Ma ci vuole tempo per giostrarsi tra astrazione e concretezza, per capire che la vita è la nostra, e che possederla include una serie di diritti e di doveri, codificati da altri.
“Da dove si comincia con queste ragazze?, mi chiedo; parlane con loro, mi rispondo.”